Schwalbe ha introdotto sul mercato qualcosa che si potrebbe definire in due parole: game changer. Una vera rivoluzione per la MTB.
Parliamo del sistema a doppia camera d’aria di cui si parlava già alcuni mesi fa e che finalmente Schwalbe è riuscita a mettere a disposizione anche nei punti vendita di tutta Europa.
Dopo aver fatto il suo debutto ufficialmente
in Scozia sulla Cube di Nicolas Lau, questo sistema chiamato Procore è finalmente arrivato nei negozi.
In occasione della presentazione Scott, vi presentiamo la prova di questo sistema sulla Scott Genius Lt 2015 (riportata dalla rivista on line
www.mtbcult.it), equipaggiata con gomme Schwalbe Hans Dampf.
Innanzitutto come funziona
Schwalbe ha presentato ufficialmente questo sistema a Eurobike: Procore, ovvero qualcosa che apporta un beneficio (pro) a un particolare cruciale e nascosto della bici (core).
Si tratta di un sistema a doppia camera d’aria: quella più esterna può essere gonfiata fino a 1,2 bar e, volendo, si può scendere anche più in basso. Questa camera d’aria, in pratica, è costituita dallo spazio che si viene a creare fra la camera d’aria di colore blu e il copertone stesso.

Un dettaglio del sistema procore di Schwalbe
Al momento Schwalbe si è concentrata di più sul settore enduro-all mountain, ma questo sistema, dopo averlo provato, fa pensare che in campo marathon, ad esempio, sarebbe molto apprezzato. E infatti Markus Hachmeyer, il product manager di Schwalbe per l’area Mtb, mi ha confidato che ci stanno lavorando. Il peso del kit si aggira intorno ai 200g per ruota (a seconda della misura).
Ma passiamo all’azione adesso.
Prima di tutto occorre scegliere la pressione giusta e in questo ho trovato l’aiuto di Markus Hachmeyer. Mi chiede il peso e la pressione abituale delle gomme e imposta la camera d’aria a bassa pressione a un valore inferiore rispetto a quello che gli ho indicato.
Ovvero 1,3 bar
«Prova così, ma lungo il sentiero l’abbassiamo ancora di più».
Tocco il copertone, schiaccio il battistrada con le dita e sembra proprio morbido.
Hachmeyer, però, mi invita a spingere ancora più a fondo e schiaccia la gomma con le mani mettendoci molta più forza.
Faccio lo stesso e avverto che a un certo punto il copertone diventa più duro. Cioè all’inizio è morbido e poi si indurisce.
Hachmeyer mi guarda e sorride dopo il mio sguardo di stupore.
Ok, partiamo.
Davos è un paradiso di single track e quello che abbiamo scelto di fare è piuttosto popolare in questa località Svizzera. Il Procore funziona alla grande.
Il copertone è più silenzioso, ha un grip infinito (effetto tubolare, per capirci) e nonostante la bassa pressione non ho mai pizzicato o sentito rumori molesti dai cerchi.
Anche se si passa volutamente su sassi e rocce sporgenti il sistema risponde in maniera semplicemente magnifica.
La sensazione è quella di avere una sospensione nella gomma.
Si sente la progressività della risposta del copertone, ovvero man mano che la gomma affonda la sua risposta diventa sempre più dura e questo evita pizzicature e forature.

La spalla della gomma si deforma e aderisce perfettamente alle asperità
Ho provato a guidare in maniera, diciamo, poco accorta e non c’è modo di mettere in crisi questo sistema.
Ok, la prova è stata breve e probabilmente servirà un test più approfondito per capire fino in fondo, ma i presupposti sono davvero formidabili.
La cosa che maggiormente mi ha stupito è la capacità della gomma di assorbire le piccole asperità, tipo radici e rocce appena sporgenti, cioè quelle situazioni che, km dopo km, contribuiscono tanto a stressare la schiena e il fondoschiena.
Ecco, con il Procore spariscono quasi del tutto e questo permette un comfort extra oltre a un grip extra.
Riuscite a immaginare quanto sarebbe utile in ambito marathon, ad esempio?
E in caso di foratura?
Il Procore è strutturato in modo tale che la camera più esterna, cioè quella a bassa pressione, è anche quella più esposta a forature (parliamo soprattutto di spine o di lesioni al copertone stesso) e seppure accadesse di forare si può sempre contare su quella più interna ad alta pressione che, quanto meno, permette di continuare a pedalare e, in gara, di arrivare alla fine della Speciale.
Se davvero funziona così, questo sistema migliora anche la sicurezza in sella evitando che, in caso di foratura, la gomma si stalloni e ci si trovi all’improvviso con il cerchio che tocca per terra.
Come va in curva?
Bassa pressione in curva significa perdita di precisione e anche rischio di stallonamento del copertone. Queste eventualità però sono scongiurate dal fatto che la camera d’aria interna, comunque, dà una certa consistenza al copertone e, grazie al cerchio da 23 mm, la precisione rimane buona.
Diciamo che su sentieri rocciosi il Procore fa la differenza, mentre se si pedala con pressioni molto basse (intorno a 1 bar) e se il peso del biker è piuttosto accentuato (sopra gli 85 Kg), lo stesso Hachmeyer dice che il copertone può perdere di precisione.
Ma parliamo di condizioni limite.

Anche forzando o in curve spinte al limite il sistema porta a grandi vantaggi in termini di comfort e precisione
La differenza è talmente notevole che qualche collega straniero dopo aver provato Schwalbe Procore lo ha paragonato a un reggisella telescopico in termini di innovazione e praticità.
Non credo che ci sia andato tanto lontano.